La rappresentante di lista in un vibrante live al Monk

Ipnotica e vulcanica in calma apparente, magnetica, 'giovane femmina' noir, così mi è apparsa nel suo camerino Veronica Lucchesi, voce de La Rappresentante di Lista, che assieme al polistrumentista palermitano Dario Mangiaracina, ha dato vita ad una delle bands più interessanti del panorama italiano degli ultimi tempi.

Li ho raggiunti nel backstage del Monk, in questo tour che li ha voluti sold out in quasi tutte le date finora. E dopo aver assistito al loro live, ho capito il perché.

Coinvolgenti, energici, romantici, questa band porta con sè una forte carica rock erotica trasversale; un suono travolgente, un turbinio di corpi e musica in visibilio, martellanti suoni ritmici, insomma una bomba d'amore! A tratti quasi mi hanno fatto tornare alla mente gli Ustmamò, e anche per questo li ringrazio!

Una 'mina vagante' la loro musica, come il titolo di uno dei miei brani preferiti di questo terzo album, Go Go Diva, uscito con la Woodworm, la stessa etichetta di Motta, che assieme a Carolina Crescentini ha fatto capolino tra il pubblico, lo scorso venerdi sera 22 febbraio 2019. Un album che punta sul corpo e sulla sua celebrazione, una dichiarazione d'amore. Tanto da dedicargli una intera canzone, ascoltate qui che meraviglia: questo corpo.

Questo concerto mi ha messo tanta voglia di cantare e ballare insieme a loro: 'desiderarsi, offrirsi, farsi coraggio, osare, fare delle scelte e prendersene la responsabilità', un desiderio sensuale, teatralmente queer, strambo, inusuale e potente.

Per dare un bel tocco groove, alle tastiere e synth c'era Enrico Lupi, con la band dal 2015, la cui tromba mi ha riportato alla nostalgia del mare, delle sue onde e alle note romantico-bohemiènne dei Beirut. Assieme a loro per un'identità ben definita, a caricare l'intensità del suono, sul palco c'erano anche Erika Lucchesi (sassofono, percussioni e voce, sorella della cantante), Marta Cannuscio (batteria, voce e pianoforte) e Roberto Calabrese alla batteria.


Nella loro immagine e sound maturo ho avuto visioni: dandy, con influenze sonore dei The Knife, estetiche dark nei capelli corvini di Veronica, che ondeggiavano con le frange del suo vestito nero, a ritmo di musica, creando un volteggiare delicatamente epic-wave. Inclinazioni affettuose alla De Andrè. Nella sua emozionante voce, echi dei Bat for Lashes, sfumate dai reverberi di assonanze con la voce di Antonella Ruggero e Loredana Bertè, a cui è stato fatto un omaggio con 'E la luna bussò'. Il tutto condito ed irrorato da teatrali interpretazioni vocali corali e sonorità elettroniche benefiche ed originali. 'Guardateci tutti', correre....eccoci, siamo fradici di gioia!

Ho assistito ad uno dei rari casi in cui, dal vivo una band, riesce a sortire un effetto sonoro più bello, migliore del disco ascoltato a casa. In tempi bui come quello che stiamo vivendo c'è bisogno di questa musica, con una forte identità, una presa di posizione per avere un'autenticità vibrante, libera, viva e felice.

Grazie anche a Fabio Gargiulo e Roberto Cammarata per aver contribuito alla produzione di questa perla preziosa, e aver amplificato la voce soave, ruvida e ribelle dei Rappresentante di Lista. Se vi capita, andateli a sentire dal vivo, e se non vi capita andateveli a cercare, ne vale davvero la pena!

Beeyourconcert, Beeyourmusic, Beeyourself!

Lady Bee