Ce ne sono tanti di siti web che parlano di musica, personalmente sono molto affezionata a Rockit.it, per l'impronta fortemente femminile che lo caratterizza, e poi perché se devo approvigiornami di musica italiana il loro sito è sempre ricco di validi spunti ed approfondimenti, quindi il primo ad essere visitato.
Ma se voglio avere uno sguardo internazionale, allora il mio dito clicca sul sito del Pitchfork ed è proprio per questo che l'alveare romano è volato a Parigi lo scorso week-end, e godersi i vari live concerts per l'edizione 2016 del Pitchfork Music Festival Paris, la versione europea del Festival americano che si svolge ogni anno negli U.S.A.
Assecondando i miei gusti ho subito dei nomi da ricordare per questa edizione 2016. Al primo posto c'è sicuramente Bath For Lashes, liricamente crepuscolare ed elegante, vi consiglio l'ascolto della track live In God's House, tratta dal suo nuovo album The bride. Dopo anni sono riuscita finalmente ad assistere ad un suo concerto dal vivo, meravigliosa!
Una rivelazione francese della serata di venerdi 28 ottobre, è stato poi Flavien Berger, con un regarde all'elettro, molto simpatico, bravo alle tastiere, al sinth e alla voce, a tratti ricordava Elvis, un sound 'elettrochic' e basic allo stesso tempo, non è da tutti.
Sicuramente anche lui lirico, elegante, oltre ad essere a mio avviso psicoattivo e profondamente emozionante, generoso, visivamente imponente e grandioso, insomma guardatene e godetene tutti, universale, omnicomprensivo questo il video di Océan Rouge.
Dopo quasi due anni torno a Parigi, e devo dire che mi ha fatto molto piacere, e mentre qui a Roma la terra sobbalzava, io ero sulla route de le Mont Saint Michel.
Ho trovato l'atmosfera parigina un pò più rarefatta rispetto a due anni fa, la tensione si percepisce per le strade, all'ingresso del Festival, sotto il metro, agli ingressi di luoghi pubblici/politici a rischio, molto più frequentemente si incontrano uomini armati pronti al controllo e al chi-va-là.
In effetti dopo gli eventi dell'anno scorso, guardavano con sospetto anche me...la fiducia era già poco diffusa nella capitale francese allora, ma ora credo sia stata enfatizzata maggiormente la paura del diverso, del probabile attentato alla propria vita.
Tornando al Pitchfork parigino, devo dire impeccabile anche quest'anno, per organizzazione, per qualità dei musicisti scelti, per qualità del suono percepito, per affluenza di persone.
La bellezza di questo Festival, dal mio punto di vista, sta principalmente nel poter vedere ed ascoltare tutti i musicisti, senza perdersene alcuno, perchè i due palchi sono l'uno di fronte all'altro, a debita distanza of course, e mentre qualcuno suona sul primo, si approfitta per fare il cambio palco sul secondo.
Affinché niente vada perso, come invece di solito succede in altri festivals, essendoci svariati palchi distanti tra loro, su cui suonano contemporaneamente vari artisti.
M.I.A. la più acclamata, si è esibita sabato 29 ottobre 2016, con qualche linea di febbre dice, in effetti il concerto è durato poco meno del previsto, ma nonostante ciò era carica di un'energia esplosiva, e per questo ci è bastato, specialmente dopo aver ascoltato e averla vista danzare sulle note di Paper Planes!
Una band tutta al femminile le Warpaint, una figata di musica con voci sensuali e corali, molto magnetiche; band invece tutta al maschile par contre gli Explosions in the Sky, l'energia di questo gruppo era preannunciata nel nome, voilà una loro esibizione durante il Glastonbury 2016.
E per concludere una band tutta americana, sound delicato e raffinato allo stesso tempo, questi giovinetti di Austin si chiamano Whitney, ascoltate No Woman.
Cos'altro dire, ah si, che gli House Concerts siano i palchi del domani!!!
Per cui, ora più che mai Beeyourconcert, Beeyourmusic, Beeyourself!
Lady Bee